martedì 23 ottobre 2012

La linea d'ombra



La linea d'ombrala nebbia che io vedo a me davantiper la prima volta nella vita mia mi trovoa saper quello che lascio e a non saper immaginar quello che trovomi offrono un incarico di responsabilitàportare questa nave verso una rotta che nessuno saè la mia età a mezz'ariain questa condizione di stabilità precariaipnotizzato dalle pale di un ventilatore sul soffittomi giro e mi rigiro sul mio lettomi muovo col passo pesante in questa stanza umidadi un porto che non ricordo il nomeil fondo del caffè confonde il dove e il comee per la prima volta so cos'è la nostalgia la commozionenel mio bagaglio panni sporchi di navigazioneper ogni strappo un porto per ogni porto in testa una canzoneè dolce stare in mare quando son gli altri a far la direzionesenza preoccupazionesoltanto fare ciò che c'è da faree cullati dall'onda notturna sognare la mamma il mareMi offrono un incarico di responsabilitàmi hanno detto che una nave c'ha bisogno di un comandantemi hanno detto che la paga è interessantee che il carico è segreto ed importanteil pensiero della responsabilità si è fatto grossoè come dover saltare al di là di un fossoche mi divide dai tempi spensierati di un passato che è passatosaltare verso il tempo indefinito dell'essere adultodi fronte a me la nebbia mi nasconde la risposta alla mia pauracosa sarò? dove mi condurrà la mia natura?La faccia di mio padre prende forma sullo specchiolui giovane io vecchiole sue parole che rimbombano dentro al mio orecchio"la vita non è facile ci vuole sacrificioun giorno te ne accorgerai e mi dirai se ho ragione"arriva il giorno in cui bisogna prendere una decisionee adesso è questo giorno di monsonecol vento che non ha una direzioneguardando il cielo un senso di oppressionema è la mia etàdove si guarda come si erae non si sa dove si va, cosa si saràche responsabilità si hanno nei confronti degli esseri umani che ti vivono accantoe attraverso questo vetro vedo il mondo come una scacchieradove ogni mossa che io faccio può cambiare la partita interaed ho paura di essere mangiato ed ho paura pure di mangiaremi perdo nelle letture, i libri dello zen ed il vangelol'astrologia che mi racconta il cielogalleggio alla ricerca di un me stesso con il quale poter dialogarema questa linea d'ombra non me la fa incontrareMi offrono un incarico di responsabilitànon so cos'è il coraggio se prendere e mollare tuttose scegliere la fuga od affrontare questa realtà difficile da interpretarema bella da esplorareprovare a immaginare come sarò quando avrò attraversato il mareportato questo carico importante a destinazionedove sarò al riparo dal prossimo monsonemi offrono un incarico di responsabilitàdomani andrò giù al porto e gli dirò che sono pronto a partiregetterò i bagagli in mare studierò le cartee aspetterò di sapere per dove si parte quando si partee quando passerà il monsone dirò "levate l'ancoradiritta avanti tutta questa è la rotta questa è la direzionequesta è la decisione"

martedì 2 ottobre 2012

Québec

Il profumo è inconfondibile.
L'erba umida, l'altalena e la montagna. 
Tante stelle e la sola bianca luce della luna sulla pelle.
Quebec.